Ogni fotografo che cerca di ritrarre gli esseri umani in un modo penetrante dovrebbe mettere più cuore e testa nella sua preparazione di quella che mostrerà mai in qualsiasi fotografia.
Margaret Bourke-White nasce a New York, si avvicina alla fotografia tramite un corso cui non aveva dato troppo peso ma che invece le fece subito capire l’importanza dello strumento fotografico come mezzo di denuncia e verità, mezzo che non avrebbe più abbandonato, per lavoro e per passione.
E’ stata la prima in molte cose, la prima fotogiornalista occidentale ad entrare in Unione Sovietica, la prima corrispondente di guerra americana, la prima accreditata per accompagnare le forze aeree in combattimento, sua è la prima foto di copertina della rivista LIFE.
Dotata di grande istinto, che l’ha portata nei luoghi dove si faceva la storia, era convinta che la fotografia dovesse innanzitutto mostrare la “verità”, documentò magistralmente le gigantesche costruzioni innalzate nella sua epoca e, al tempo stesso, la vita quotidiana dei lavoratori che ne erano gli artefici.
Una delle sue immagini più famose è sicuramente quella che ritrae il Mahatma Gandhi durante la sua lotta pacifista in India, in contrasto con le altre immagini del paese caratterizzate dalla miseria e dalla violenza “per un fotografo comprendere ciò che vede non è meno importante dei mezzi tecnici che usa”, l’applicazione di questa massima insieme alla sua profonda sensibilità e ad una certa crudezza di realismo ha fatto si che le sue immagini siano una cronaca completa della convulsa storia mondiale tra il 1930 e il 1950 quando è stata costretta dalla sua malattia ad abbandonare la fotografia.
MILA MICHELASSI
Ho scelto di ambientare la mia foto in una fabbrica abbandonata, dove ho trovato all’interno questo vecchio camion, per evocare i luoghi ed i temi trattati nelle foto di Margaret Bourke-White: industria, lavoro femminile nelle fabbriche, guerre. L’unico elemento positivo sono le tre donne che sorridono, perché questo mi ha colpita guardando le foto che ritraevano l’autrice: sorridente e solare nonostante quello che aveva davanti agli occhi.
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